A cura di Jacopo Elettari 3T
EEE. Un singolare acronimo che sta per Extreme Energy Events cioè Eventi ad Altissima Energia. Questa definizione può risultare criptica ai non addetti ai lavori, cercherò quindi di spiegare cosa si intende per eventi ad altissima energia e perché essi siano al centro di un progetto che coinvolge, oltre al Liceo Marconi di Parma, altre 50 scuole in Italia e all’estero.
Andiamo con ordine: a generare gli “eventi” sono i raggi cosmici, fasci di particelle provenienti da corpi celesti, come ad esempio le stelle che, impattando con la nostra atmosfera, creano quello che in gergo tecnico è detto “sciame esteso” (figura a destra). Le particelle originate dal raggio cosmico, infatti, si scontrano ad altissima velocità con le particelle presenti nell’ atmosfera e, grazie all’energia prodotta dallo “scontro”, si generano altre particelle.
Il fenomeno è evidente osservando l’immagine: dal raggio cosmico iniziale si sviluppano molti altri raggi che a loro volta ne producono nuovi, creando un effetto a cascata. L’obiettivo del progetto EEE consiste nel rilevare i raggi cosmici con speciali apparecchiature, per poi avere la possibilità di studiare i dati raccolti. I raggi impattano in ogni punto dell’atmosfera, quindi per individuarne un numero significativo occorrerebbero dei rilevatori enormi. Si è così pensato di creare numerosi centri di rilevazione fornendo uno strumento ad ogni scuola che aderisce al progetto in modo da coprire un’ampia area. Agli studenti sono affidati la registrazione e lo studio dei dati: essi hanno così la possibilità di far parte di un vero e proprio progetto di ricerca svolto in sinergia con altre scuole e coordinato dal Centro Fermi. Scopo dello studio è quello di captare alcuni raggi particolarmente energetici che provengono da zone dello spazio remoto in cui, secondo i nostri telescopi e i nostri calcoli, non vi dovrebbero essere corpi celesti. In seguito ai dati raccolti, l’ipotesi per ora più accreditata è che i raggi cosmici siano ciò che rimane del Big Bang.
Forse la ricerca porterà a nuovi, inattesi risultati, oppure confermerà le ipotesi finora formulate, in ogni caso il progetto EEE sta facendo sperimentare ai ragazzi del Marconi cosa significa fare ricerca insieme, vivendo un’esperienza formativa e gratificante dal punto di vista umano e professionale.